Medicina e Salute

Benefici del nuoto sui pazienti disabili

L’acqua è sicuramente l’ideale per chi ha delle disabilità, permanenti o momentanee, per fare delle attività riabilitative. Questo perché, in primo luogo, il corpo immerso nell’acqua diventa più leggero,quindi i movimenti sono decisamente più semplici rispetto a quando li si pratica fuori dal’acqua. Facendo una riflessione fisica, l’acqua conferisce al corpo che vi si immerge una spinta verso l’altro pari al volume dell’acqua spostata, ed ecco spiegato perché il corpo “perde” peso. In summa, per il disabile fare attività in acqua diventa più semplice.

Vantaggi nel praticare attività in acqua

Quello che è stato appena spiegato è solo uno dei vantaggi, vantaggi che si traducono anche in una riduzione del carico su quelle che possono essere e parti lese, ribadiamo, sia in caso di lesioni permanenti che in caso di lesioni temporanee o altri tipi di disabilità psico motoria, ampliando quelle che sono le possibilità di movimento del soggetto. Inoltre, essendo facilitato il movimento, si verranno a ridurre quelle che sono le sensazioni dolorose e si potrà anche aver un maggiore controllo sul proprio corpo.

Anche a livello psicologico i vantaggi non sono pochi. Chiaramente non si può pretendere che dalla prima seduta tutto proceda in modo scorrevole ci vuole qualche giorno prima che il paziente si abitui a lavorare in acqua, soprattutto se oltre ad avare disabilità motorie dovesse avere anche dei deficit psico-cognitivi. In questo caso però l’acqua può facilitare sia il contatto con l’istruttore, sia stimolare il senso di fiducia verso gli altri, aiuta a far acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo.

Quali sono gli esercizi più indicati

attrezzatura per disabiliNaturalmente gli esercizi vanno prescritti in base al tipo di disabilità del paziente. Per esempio, se dovessimo generalizzare, tra gli stili di nuoto preferiti dai disabili c’è quello libero perché molto più semplice da praticare, rispetto agli altri, inoltre, poiché la testa rimane fuori dall’acqua, ci si sente più sicuri e non si ravvisano problemi alla respirazione. La stabilità del busto, infatti, dipende molto dalla testa e dal controllo che questa esercita su di esso, quindi poterla tenere fuori dall’acqua significa, per i disabili, soprattutto quelli con lesioni alle gambe, di controllare il resto del corpo.

In ogni caso, sarà l’istruttore a valutare ogni singola situazione e a organizzare le attività più idonee a ogni paziente. Se si hanno disabilità motorie agli arti inferiori, può servire un’attività conservativa della muscolatura e dell’articolazione. Se queste dovessero essere momentanee, dovute per esempio a un trauma anche non eccessivamente grave, si ricorrerà ad attività atte a sviluppare il movimento e finalizzate al completo recupero di quest’ultimo.

Si può fare attività a casa?

Chiaramente non si può prescindere da quella che è un’attività seguita da un professionista, ma diversi esercizi possono tranquillamente essere eseguiti anche a casa, chiaramente se si possiede una piscina, anche se alcuni esercizi possono essere eseguiti anche in una vasca da bagno ampia. Per quanto riguarda gli esercizi in piscina, devono comunque essere assegnati da un professionista della riabilitazione e solo quando se ne avrà la completa padronanza si potranno eseguire a casa, da soli se è fattibile, o in compagnia di un familiare che possa dare una mano nell’esecuzione. Ovviamente non è necessario avere una piscina interrata, è sufficiente una piscina fuori terra di dimensioni piccole o medie, per maggiori info: http://www.piscinelaghetto.com.